Alessandro Geraldini
GERALDINI

Origine dei FITZGERALDS

Fascicoli Medioevali – parte seconda

Il prossimo dei figli di Walter FitzOther - d'ora in avanti non piu' considerato come tale - con il quale dobbiamo avere a che fare, è Maurizio. Se l’antenato della casa dei FitzGerald fu un figlio di Walter,  che viene una volta nominato Gerald "de Windsor", a fortiori anche Maurizio era "de Windsor": ed ecco perché poi sarà ripetutamente chiamato "de Windsor". L'interesse maggiore di questo cognome è nel fatto che si lega al nome di Maurizio, che in segito si saprà essere noto in Irlanda ad una generazione indietro e in tempi in cui raramente compariva.[1]

Tra il 1115-1119 l'abate Albold, abate del "Bury St. Edmunds", concesse a Maurizio "de Windleshore" la carica di castaldo dell'abbazia, con i suoi particolari privilegi insieme con il terrreno del precedente castaldo (dapifer), e un compenso in denaro che corrispondeva a quello di tre cavalieri[2], compenso accresciuto da due a cinque volte. Tra i testimoni di questo documento ci sono Robertus de Windleshore e Reinaldus de Windleshore.Un altro di questi documenti (p.119) contiene la conferma per Maurizio, da parte di Re Stefano, di tutti i suoi territori e del suo impiego, ecc. ecc.: come erano in suo possesso ai tempi di Enrico I. Infine abbiamo il passaggio di tutto questo a suo nipote Ralph de Hastings, che percepiva i cinque compensi dell'abbazia nel 1166.

Maurizio è menzionato in diversi documenti relativi all'abazia; un decreto emanato da Enrico I, scritto durante il periodo di interregno, è indirizzato al monaco "Eadnoth e al castaldo Maurizio (dapifero)… e a tutti i baroni di St. Edmund’s Honour"[3]. Un altro di questi documenti, apparentemente databili intorno al 1135-1148, fa riferimento agli atti amministrativi prima della venuta di Maurizio (dapifer) sotto Enrico I: e ciò è confermato da lui stesso[4]. Da ultimo, in un documento della Regina, moglie di Stefano, emanato a favore del templare Maurizio de Wyndleshore, figura come testimone[5].

Maurizio era chiaramente al servizio o comunque nelle grazie di Re Enrico I,  in quanto abbiamo trovato le scuse del suo Danegeld in un Pipe Roll del 1130; e si sa che egli aveva terreni estesi per non meno di otto conteee: Dorset, Essex, Northants, Norfolk, Suffolk, Beds, Berks e Middlesex. Il fatto che Maurizio de Windsor morì senza figli, è provato dalla successione dei suoi beni al nipote Ralf, quale  erede leggittimo dei suoi terreni e del suo impiego.

Come ho detto, il nome di Maurizio suggerisce quello di Maurizio Fitzgerald, il primo membro della sua casata che ha preso parte all'invasione dell'Irlanda. Siccome questa ipotesi rafforza la versione generalmente accettata sulle suo origini, vorrei richiamare l'attenzione al documento molto interessante, sebbene poco conosciuto, il quale prova che Maurizio Fitzgerald fu eletto castaldo dell'abbazia di St. David esattamente come Maurizio de Windsor, suo zio ex hypothesi, che fu fatto castaldo del St. Edmund.

Questo è un inspeximus di determinati documenti, tra i quali ci sono quelli relativi a David (FitzGerald), Vescovo di St. David e del suo capitolo, nei quali concede a Maurizio FitzGerald il suo impiego e le suddette terre in accordo con Enrico II, che conferma la concessione[6]: e i termini dellla concessione hanno una stretta somiglianza con quelli usati nella concessione riguardante St. Edmund. In ogni caso il beneficiario non riceveva soltanto le terre che erano appartenute al suo predecessore, ma anche altre in aggiunta. Lo stesso documento contiene per noi un altro punto interessante.

Il documento di Peter, Vescovo dell'abbazia di St. David (1176-98), che conferma l'impiego di castaldo (dapifer) al figlio di Maurizio, William, ha tra gli altri testimoni Walter de Windsor, senza dubbio il capostipite della famiglia che visse sotto Riccardo I. Questo è, penso, l'unico documento che riporta la connessione tra un Fitzgerald e un Windsor. 
Abbiamo visto sopra che tra i testimoni della concessione dell'Abate Albold compariva un Rainold de "Windleshore''. La regina Adeliza, (vedova di Enrico I), concesse un diritto su Stanton, Oxon, a favore dell'abazia, e il suo documento aveva come testimone "Reginaldo de Wind'r": ella emanò il decreto di Stanton, testimone Reinaldo de Wind'r[7], presso Arondelle; e suo marito William, Conte di Arundel (o di Lincoln), confermò il dono di un maniero nell' Herfortdshire, comparendo come testimone proprio "Reginaldo de Windleshores"[8]. Questo ci dice che egli fu dapidfer della regina Adeliza, e presentò due dei suoi documenti dapifer Rainaldo o Reginaldo[9]. Ecco che qui abbiamo non solo un altro membro della famiglia, ma anche un altro dapifer.

Infine andiamo a Gerald de Windsor (Windesora), antenato della casa dei FitzGerald. E' singolare che the Brut y tywysogion, che sapeva molto di lui, lo individui con insistenza come Gerald il castaldo (Ystiwart), così detto dapifer. Ma suo nipote e omonimo Gerald "Cambrensis" fu chiamato una volta  "Geraldus de Windesora"[10]. Ciò appare l'unico appiglio per collocarlo come figlio di Walter FitzOther, benchè la semplice croce di S. Andrea, tenuta sia dai Windsor che dai Fitzgerald conferma le loro comuni origini mentre riporta la carica di castaldo apparentemente ad un'epoca precedente.

Gerald viene indicato dal nipote come conestabile e capitano (primiplus) di Arnulf de Montgomeri, che costruì il castello di Pembroke e gli diede l'incarico affidandolo a William Rufus. La sua valorosa difesa di quella fortezza contro i Welsh e l'acuto stratagemma (figmenta exquisitiora) con il quale li convinse a rompere l'assedio, sono raccontate con compiacimento dai suoi discendenti[11], che aggiungono, per rafforzare la sua posizione  nell’ambiente, che sposò Nesta, la sorella di Griffith, principe del Sud Galles, che gli diede figli valorosi, "dai quali la costa meridionale del Galles fu salvata dagli inglesi e il baluardo dell'Irlanda preso d'assalto".

Il Brut ci dice che nei primi giorni del regno di Enrico I, Gerald fu mandato con altri in Irlanda dal suo signore Arnulf a chiedere per lui la mano della figlia del Re Murcard, e cosa che ebbe esito favorevole[12]. Con la caduta di Arnulf e dei suoi fratelli, Gerald ottenne dal Re il castello di Penbroke[13], che sembra essere stato da lui ricostruito "in un  luogo chiamato Little Cengarth". Là "egli colocò tutti i suoi averi, compresi la moglie, i suoi  eredi e tutte le persone a lui care. Fortificò il castello con un fosso e con mura e da una porta d’entrata protetta da una serratura.[14]" Questo fu nel 1105.

L'anno dopo avvenne il famoso e tragico episodio dell'attacco di notte del castello da parte di Owen, figlio di Cadugan, e Gerald riuscì a scappare per miracolo, ma sua moglie e i suoi figli furono catturati dal fiero capo gallese, un affronto questo che Gerald piu' tardi seppe vendicare. Sulla morte di Gerald non abbiamo notizie, ma nel 1135 o nel 1145 abbiamo notizie che i suoi figli combattono contro i gallesi,  "i franchi e i fiamminghi"[15].

Su questi figli la maggiore autorità la ebbe il nipote Gerald lo storico, la cui biografia contiene un pezzo di grande interesse per ciò che riguarda la genealogia[16]. Verso la fine del regno di Enrico II, Rhys ap Griffin, che incontrò gli ambasciatori del sovrano i cui nomi erano Baldwin, Arcivescovo di Canterbury, e Ranulf de Glanville, capo della giustuzia, era seduto ad un tavolo nella casa di William de Ver, Vescovo di Hereford (1186-99), tra il Vescovo e Walter FitzRobert, un nobile barone che come il vescovo apparteneva all'ordine delle "Clares" (Clarensium)[17].

Gerald, storico ed arcidiacono, si congratulò ironicamente con il capo gallese, per essersi seduto tra due Clares (duos Clarenses),della cui eredità, chiamata Cardigan, egli era in possesso. [18]Il principe gallese lasciò cadere lo scherzo con un delicato complimento che il vescovo ricambiò, e dopo il riposino pomeridiano si spostarono tutti sul prato, dove Rhys elencò i nomi dei suoi otto figli maschi e delle due figlie che rappresentavano le "avventure matrimoniali" di Nesta.

Il primo ("primaevus") lo chiamò William FitzGerald[19], il quarto Maurice, e David, il vescovo, l’ultimo. Egli parlò dei terreni che questi avevano acquisito nel Galles e di quelli che avevano conquistato in Irlanda, aggiungendo che "le loro conquiste erano grandi solo se erano riusciti ad appropriarsi delle terre". Ed egli aggiunse ciò, osserva il narratore, "perchè queste due nazioni, il Galles e l'Irlanda, sono sempre nella speranza che un giorno riconquisteranno le terre usurpate dagli inglesi".

E' in qualche modo strano che Gerald "Cambrensis", che cantò le lodi della sua famiglia in versi senza metrica, non dica niente sull’origine di Gerald di Windsor  o dei suoi parenti Windsor. "O razza, o famiglia", egli esclamava sempre con sospetto, non solo per la sua forza ma anche per la sua innegata energia. O razza, o famiglia! capace di conquistare da sola ogni regno,  ma che per invidia spreca le sue energie[20].

In altri casi questa ammirazione, pensando alle conquiste dei suoi antenati, lo condusse in una selvaggia iperbole[21]. Con poche linee tracciò un quadro di circa trenta membri del clan, montati su splendidi cavalli, che mostravano scudi che portavano le stesse insegne (1176)[22]: passo questo molto importante e di grande rilevanza, che mostra i primi usi delle insegne sulle armi e il loro sviluppo collaterale[23].

C'è un punto che deve essere spiegato in connessione con l'albero genealogico. Il "Rotulus de dominabus" (1185) ci parla della vedova di William de Windsor, Hawys,con un figlio, William e stette sotto la sua protezione nove anni con sei o sette figlie. Ciò riporterebbe il loro matrimonio almeno al 1166.

Sembra però che William abbia avuto una moglie prima di Hawys, la madre di Walter, suo figlio maggiore, ma il documento del Rotulus ci distiglie dal pensare che sia stata Cristina de Wiham(come ho suggerito prima) che possedeva dei territori nel Germon, nel 1166. Dall'altra parte la prova che una Cristina sposò un Windsor e che gli portò due castelli nel Germon, è inoppugnabile ed è rafforzata dal fatto che Walter de Windsor ebbe una figlia ed una nipote entrambi chiamate Cristina. Un altro fatto ancora oscuro è quello se Maurizio de Windsor fu succeduto dal figlio di una sorella. Questo non può essere provato dall'albero genealogico, ma lui e la madre di Ralf de Hastings potrebbero essere stati figli di un’altra moglie di Walter FitzOther con un’altra moglie. Bisogna ancora ricordare che le sue terre e il suo impiego non gli vennero per eredità, e che questa successione non è ancora stata accertata.

[1] L’unico Maurizio citato in Domesday Book è l’appena nomonato Vescovo di Londra.

[2] Jocelyn de Brakelond, p. 118. Camden Society Series.

[3] Dal libro di Gage, p. 276

[4] ibid p. 406.

[5] Monasticon, vi. 843.

[6] Quarto Report Historical MSS. App. i. p. 383.

[7] Archaeological Journal, xx. 287-8.

[8] Ibid. xxii. 153.

[9] Add. MS. 15, 350, fos. 5, 5.

[10] Itinerarium Kambriae, p. 89. Questa è, per quanto ne so, l’unica menzione di lui con questo nome.

[11] Ibid. p. 90.

[12] Rolls Series, p. 69.

[13] Ibid. p. 77.

[14] Ibid. p. 83.

[15] Vedere per tutto il resto.

[16] Giraldus Cambrensis (Rolls Series, i. 58-9 ).

[17] Adeliza, figlia di Gilbert de Clare, sposata con Aubrey de Vere, Gran Ciambellano, padre di Aubrey, primo Duca di Oxford (Geoffry de Mandeville, p. 390); Walter Fitz Robert (lord of Dunmow) era figlio di Robert FitzRicard de Clare ( Feudal England, pp 475, 575).

[18] Vedere Studies in Peerage and Family History, pp 211-2. 

[19] Confrontare con Expugnatio Hiberniae (Rolls Series), p. 326.

[20] Ibidem.

[21] Ibid. p. 335.

[22] Ibid. p. 335.

[23] I trenta soldati in questione non sono discendenti di Geraldo, nemmeno in linea femminile.