Alessandro Geraldini
GERALDINI

Famiglia Gherardina

EUGENIO GAMURRINI

Dubbiosa non poco mi rendeva che l'origine della Famiglia Gherardina, oggi in Ibernia[2] (benchè ne sia certo) derivasse dalla nostra Toscana, potendo ella riconoscere, per suo stipite, si questo de' Gherardini di Fiorenza, come quello dei Giraldini oggi in Amelia, dei quali il Priore Giraldini è al presente primo Gentiluomo della Camera della Serenissima Gran Duchessa di Toscana, la cui famiglia antichissimamente trasse l'origine da' signori di Catenaia, nobilissimi e potentissimi Aretini; ma le ragioni che militano a favore dei Gherardini di Fiorenza, sono così efficaci che non posso che aderire a loro, riconosciuti per consanguinei di quelli d'Ibernia, come ne fanno fede più lettere, oltre un antico ricordo scritto in un libro di Ricordi, segnato B, dal Signor Antonio d'Ottaviano di Rossellino Gherardini di Fiorenza, nel quale così si legge:

Ricordo come, nel mese d'ottobre dell'anno 1413, passò per Firenze un Vescovo d'Ibernia, Frate dell'Ordine di S.Agostino, col quale era un Prete della Chiesa Cattedrale d'Artefort, chiamato Maurizio della Famiglia Gherardini, abitante nell'Isola d'Ibernia; e cercando egli in Firenze di qualcheduno che fosse stato in quelle parti, trovò Niccolò di Luca di Feo, stato già Mercante nella città di Londra, al quale disse come gli antichi suoi erano del medesimo sangue dei Gherardini di Firenze; e che però desiderava di conoscere qualcuno di quella casa. Luca lo condusse da me, e chiamammo Ottaviano di Cacciatino e Papi di Piero di Cacciatino de' Gherardini. Riconobbici primieramente questo Maurizio per suoi consanguinei, e dell'essere loro in Ibernia ci disse così: che gran tempo fa, Tommaso, Gherardo e Maurizio de'Gherardini, usciti di Firenze per le discordie civili[3], si trovarono con il Re d'Inghilterra[4] all'acquisto dell'Isola d'Ibernia, alla quale impresa avendo servito con fede, e molto valore, furono lasciati col donativo di molte Signorie in quell'Isola Presidenti. Del quale acquisto, opera, e valore de' detti Gherardini, disse esserne fatta menzione in una Cronica, chiamata la Rossa, che è nella città d'Emerlic; e che questi dipoi sono moltiplicati in molti Signori, e Baroni, che hanno gran numero di sudditi. Disse ancora, che a que' tempo ci era principalmente di Gherardo un altro Gherardo Conte di Childaria[5]; di Tommaso un altro Tommaso Conte di Desmonde[6]; e di Maurizio cinque Baroni.
 

[1] Il testo è riprodotto dall’opera di Don Eugenio Gamurrini Istoria Genealogica delle Famiglie Nobili Toscane et Umbre, vol.II, pp.111-138, in Fiorenza 1671: è assolutamente conforme all’originale, e al fine di rendere più agevole la lettura si sono usati caratteri grafici attuali, modificando solo la punteggiatura e aggiungendo alcune note.

[2] Irlanda.

[3] Guerre civili tra i Grandi che possedevano torri in Fiorenza; Società delle Torri: preminenza delle famiglie gentilizie, concordemente sostenute dagli altri ceti più importanti – mercanti di Calimola ed ecclesiastici – perché il supremo obiettivo di estendere il Comune alla campagna corrisponde all’interesse di tutti: la nobiltà cittadina consolida il possesso della terra, i mercanti vedono aperte le vie al commercio, il vescovado rafforza la propria giurisdizione, che viene a coincidere con quella civile del Comune, il quale, riunendo la città alla campagna, mira all’equivalenza del del Contado con la Diocesi. E’ quell’ambiente di concorde cittadinanza che fu esaltato dai cronisti, in confronto all’età seguente, e che Dante contrappose alla città dei tempi suoi come la Firenze dei Cacciaguida.

[4] Enrico II (1133-1189): re dal 1154.

[5] Kildare.

[6] Desmond.