Alessandro Geraldini
GERALDINI

Convegno Storico Internazionale: I Geraldini di Amelia nell'Europa del Rinascimento

Prof. Jürghen Petersohn: "Azioni di governo e missioni diplomatiche di Angelo Geraldini (1422-1486)"

[1]

Jürgen Petersohn

Azioni di governo e missioni diplomatiche di Angelo Geraldini (1422-1486)
Hic genus acre fratrum
Et Geraldina celebres progenie nepotes

Hic decus omne gentis
Et lares amplos Amerinosque tuis uidebis

Laudibus intumentes,

...... [i].

 

Con questi versi saffici il nipote di Angelo Geraldini, il poeta laureato Antonio Geraldini, nel 1482 cercava di convincere suo zio, già sessantenne, a godersi il frutto di una vita ricca di successi sotto il dolce cielo della sua patria Amelia, piuttosto che impegnarsi in una legazione faticosa nel freddo settentrione:

Ad gelidas quid Arctos

Et plagas Reni rigidas nunc properas pruinis,

Angele ? [ii]

 

Tradotto:

Qui (cioè in Amelia) trovi il genere eroico dei fratelli [iii]

Ed i nipoti celebri della progenie Geraldina,

Qui trovi ogni decoro di questa stirpe,

Ampi lari e gli Amerini

Orgogliosi delle tue lodi ... .

 
Angelo, nonostante questi consigli, partì ed attraversò le Alpi per adempiere la più lunga e più difficile di tutte le sue missioni diplomatiche. Ma Antonio, già nella sua Vita Angeli Geraldini dell’ anno 1470, celebrando lo zio come RESTAURATOR DOMUS GERALDINAE [iv], a giusto titolo lo aveva messo nel centro della cerchia dei fratelli e dei nipoti della sua casa. Con Angelo, e a causa di lui, cominciò l’ascesa di questa famiglia, celebrata da Antonio, secondo una diffusa concezione dell’umanesimo, come rinascita della grandezza antica [v]. Angelo si  adoperò con energia e successo, affinché i suoi fratelli frequentassero lo studio universitario soprattutto nelle discipline di retorica e giurisprudenza, come basi utili ad una professione pubblica: di vescovo, di podestà o di giudice. E si è sempre prodigato per aprire loro, e poi ai loro figli, carriere importanti al servizio della Chiesa, di principi e di comuni, ai quali quasi sempre erano collegate cariche diplomatiche: ed ecco che, proprio grazie a lui, è fondato e giustificato l’argomento generale di questo Convegno:  „I Geraldini di Amelia nell’ Europa del Rinascimento“ [vi].
 

[i] Antonio Geraldini, Ad Iohannam Aragonum carminum libri duo, I 8 („Ad Angelum Geraldinum pontificem Suessanum patruum suum, quod ipse iam ingrauescentis aetatis labores corporis minuere et amoena loca petere deberet“), versi 35-39. Si veda per futuro l’edizione di Martin Früh, Antonio Geraldini († 1488). Leben, Dichtung und soziales Beziehungsnetz eines italienischen Humanisten am aragonesischen Königshof. Mit einer Edition seiner ‚Carmina ad Iohannam Aragonum‘. Geschichte und Kultur der Iberischen Welt 1, Münster 2004.

 

[ii] Ivi, versi 1-3.

 

[iii] Antonio fa uso di una frase di Virgilio (genus acre virum, Georgica, II 167).

 

[iv] Hartmut Peter, Die Vita Angeli Geraldini des Antonio Geraldini. Biographie eines Kurienbischofs und Diplomaten des Quattrocento. Text und Untersuchungen. Europäische Hochschulschriften III 570. Frankfurt am Main 1993, p. 84.

 

[v] Cf. Jürgen Petersohn, Die Vita des Aufsteigers. Sichtweisen gesellschaftlichen Erfolgs in der Biografik des Quattrocento: Historische Zeitschrift 250 (1990) pp. 1-32.

 

[vi] Per Angelo Geraldini si veda Jürgen Petersohn, Ein Diplomat des Quattrocento. Angelo Geraldini (1422 - 1486). Bibliothek des Deutschen Historischen Instituts in Rom 62, Tübingen 1985; idem, Geraldini, Angelo: Dizionario Biografico degli Italiani 53 (2000), pp. 316-321.